Lettore di spartiti musicali per Windows 10
Sei un musicista? Ti porti gli spartiti alle prove con il tuo gruppo o la tua orchestra? Ti è scomodo portarti dietro tutta quella carta? La risposta a tutte queste domande è "sì"? Se hai un Surface (o se vuoi fare pratica a casa con l'aiuto del tuo PC), MobileSheets è la soluzione che cercavi.
Si tratta di un lettore di spartiti per tutti i dispositivi con Windows 10, che organizza tutte le versioni scritte delle tue canzoni (opera tua o no) in una specie di library di fonti che funziona meravigliosamente, ma che ha alcuni difetti che non si possono ignorare.
Per esempio, ha una curva di apprendimento un po' elevata, che rende quasi obbligatorio consultare il manuale del programma che ci viene proposto appena l'apriamo per la prima volta e che è in inglese, per cui se ti aspettavi l'italiano lascia perdere.
Un altro difetto da considerare è che lo strumento costa quasi 13 euro nella sua versione Pro, anche se si può attivare una versione di prova per decidere se tenerlo oppure no.
Come leggere gli spartiti con MobileSheets
MobileSheets permette di inserire gli spartiti da diverse fonti: da un file locale, un file CSV, un file PDF o da un server di archiviazione sul cloud come Dropbox o Google Drive, per fare qualche esempio.
Una volta scelto il file, per prima cosa il programma lo importerà nella tua library di contenuti, poi, cliccandoci sopra due volte, potrai aprire lo spartito e leggerlo per fare pratica o per imparare un pezzo specifico. Come dicevamo, che si possa inserire in un Surface e portarlo con sé ovunque è molto comodo in caso di prove.
Senza dubbio MobileSheets può essere il tuo migliore amico se sei un musicista e sai leggere gli spartiti (o tablature per chitarra o basso), quindi dagli un'opportunità, se puoi.
Requisiti e informazioni aggiuntive:
- Sistema operativo richiesto: Windows 10.
Ciao a tutti! Mi chiamo Sergio Agudo e sono un appassionato di scienza, di informatica e di videogiochi. Fin da molto piccolo sono sempre stato fissato con i computer e con quello che in una casa spagnola degli anni 80 si chiamavano...
Maria Cristina Cavassa